L’impresa come sistema vitale

Un sistema come tale non esiste, ma è frutto di un’operazione cognitiva svolta da un osservatore esterno: occorre dunque specificare la prospettiva adottata nello studio dell’impresa stessa → impossibilità di ottenere una rappresentazione oggettiva della realtà osservata, che limita la validità di modelli e teorie; ma ciò non inficia il lavoro dello studioso la cui finalità non è la generalità categoriale e temporale del lavoro svolto, bensì la sua relatività ad un determinato contesto → necessità di disporre di una MATRICE CONCETTUALE condivisa, che consenta di sintetizzare le regolarità osservate nel tempo nello studio di certi fenomeni e che rappresenti una dotazione strumentale con valenza interpretativa di indubbia utilità per la comprensione dei fenomeni stessi e una guida per orientarsi nell’attività di governo. Lo schema concettuale deve però dimostrarsi logicamente convincente e razionalmente giustificato → deve proporre leggi
interpretative , predittive ed oggettivamente condivisibili, deve cioè essere formalizzato: la formalizzazione
di una matrice concettuale offre un importante riferimento per lo studioso che, sulla base di questa, potrà
conferire coerenza e rigore all’intero percorso di indagine. Il primo passo consiste dunque nella
individuazione e definizione di assiomi, postulati e teoremi che, accettati e condivisi da una comunità di
riferimento, consentano la formazione di una base logica adeguata allo studio dei fenomeni imprenditoriali.
Concetti portanti della matrice concettuale, necessari per capire come un insieme di elementi, definito
sistema, possa consentire, attraverso un’interazione dinamica degli elementi stessi, l’emergere di una
nuova entità, percepibile ed identificabile come sistema:
LA STRUTTURA: per struttura si intende un insieme di elementi; a ciascun elemento sono attribuiti ruoli,
attività e compiti nel rispetto di vincoli e regole; la relazione tra gli elementi consente la progettazione del
sistema impresa finalizzata al raggiungimento di un fine comune. La relazione è una connessione logica o
fisica tra componenti della struttura. L’interazione consiste nell’attivazione della connessione logica o fisica.
Da accolta a insieme: accolta = serie di elementi caratterizzati dall’assenza di un qualsiasi evidente principio
di aggregazione; insieme = collezione di elementi in cui sia riscontrabile un nesso di omogeneità capace di
dar vita ad una logica interpretativa.
Dal concetto di insieme al concetto di struttura:

  1. Individuazione degli elementi strutturali e della presenza di nessi di omogeneità oggettivi;
  2. Specificazione del ruolo assegnato a ciascun elemento in relazione ad una sua prevista modalità di
    funzionamento, connesso ad una determinata finalità da raggiungere (ciascun elemento diviene
    così “componente”);
  3. Distinzione di relazioni, collegamenti, vincoli e ordinamento tra i vari componenti, i quali
    consentono di ottenere un tutto;
  4. Riconoscimento della struttura, ossia il complesso unitario di componenti e relazioni tra
    componenti.
    L’attivazione della struttura verso il conseguimento di una finalità prestabilita, resa possibile dall’interagire
    delle componenti strutturali, rende possibile l’emersione di un sistema.
    Dunque:
  5. L’insieme da cui trarrà origine la struttura del sistema impresa è composto da elementi umani
    (fattore lavoro) ed elementi tecnici, tangibili ed intangibili (fattore capitale). Rappresentano un
    insieme in quanto vi è la possibilità di dar vita ad un complesso unitario mirante allo svolgimento di
    processi di produzione e commercializzazione di prodotti capaci di aggiungere valore ai fattori in
    input;
  6. A ciascun elemento viene assegnato un compito in vista del conseguimento di un fine comune;
  7. Ciascuna component, teoricamente, può essere connessa con ciascuna delle altre, ma sarà lo
    schema organizzativo a prevedere quali relazioni dovranno essere realizzate;
  8. Il comportamento di ciascuna componente è sottoposto a vincoli e regole, miranti al
    raggiungimento della finalità comune;
  9. Rete di comunicazione che renda possibile l’interazione tra le componenti;
  10. L’impresa assume la sua tipica configurazione sistemica nel momento in cui le componenti, per
    effetto di stimoli provenienti dall’esterno, iniziano ad interagire tra loro e con l’ambiente esterno,
    ponendo in atto le attività necessarie al raggiungimento della finalità sistemica;
  11. La finalità del sistema è identificata nella sopravvivenza;
  12. La perdita della proprietà sistemica fa dissolvere il sistema stesso e riconduce tutti i suoi elementi
    ad una semplice accolta (avviene quando l’impresa è posta in fase di liquidazione).
    Con riferimento al concetto di struttura occorre distinguere:
    • Struttura logica: insieme di componenti logiche idonee a svolgere un determinato ruolo, nel
    rispetto di regole prefissate e sulla base di determinate relazioni con altre componenti;
    • Struttura fisica: insieme di componenti fisiche di cui si conosce il funzionamento e il potenziale
    applicativo, dotate di capacità di connessione per il collegamento con altre componenti → definisce
    l’impresa come insieme di componenti fisiche (capacità) poste a supporto delle componenti logiche
    e, quindi, dei processi progettati a livello di schema organizzativo di massima.
    Una determinata struttura logica può concretizzarsi in una molteplicità di strutture fisiche.

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