Modelli neoclassici di R&S, strategia di impresa e struttura di mercato
L’attività di ricerca e sviluppo con approccio strategico: principali caratteristiche
Modelli di derivazione neoclassica, che condividono con il paradigma dominante alcune ipotesi relative alla rappresentazione teorica dell’impresa: essa è l’ente economico preposto all’attività produttiva, capace quindi di trasformare gli input in output al fine di massimizzare la propria funzione obiettivo, in genere il profitto l’impresa può dunque essere rappresentata come un punto sulla funzione di produzione. Ipotesi sottostante: l’impresa è un’entità razionale, nel senso che dispone di tutte le informazioni rilevanti e sa risolvere qualsiasi problema di ottimizzazione le imprese godono di razionalità bayesiana e sanno che tutte le altre sono perfettamente razionali.
Alla base vi è poi l’assunzione di politiche strategiche da parte delle imprese: strategia = determinato comportamento atto ad influenzare le azioni dei rivali o le aspettative dei concorrenti. Infatti sono le stesse imprese che con le loro strategie sono in grado di determinare la dinamica competitiva e di mutare la forma del mercato in cui si trovano ad operare, ad esempio erigendo barriere all’entrata, aumentando la loro quota di mercato, inducendo le concorrenti ad uscirne e via dicendo (rapporto biunivoco tra struttura del mercato e attività di R&S). Emerge quindi una caratteristica fondamentale di questa modellistica: la struttura del mercato risulta essere endogena al modello.
Altra caratteristica è che le variabili strategiche determinanti sono gli investimenti in ricerca,
nonché l’utilizzo della teoria dei giochi consente di analizzare il processo decisionale in situazioni di conflitto, laddove i giocatori (imprese) sono razionali e massimizzatori. Possiamo così rappresentare in modo rigoroso il comportamento strategico delle imprese e caratterizzare le situazioni di equilibrio.
Il progredire delle conoscenze viene considerato endogeno al modello: il progresso tecnico viene a dipendere direttamente dall’attività innovativa condotta dalle imprese.
La tecnologia è parzialmente appropriabile, quindi non è liberamente accessibile ed è suscettibile di una dinamica di diffusione.
Differenze con l’approccio strettamente neoclassico: in esso il progresso tecnico è esogeno e la tecnologia assume le caratteristiche di un bene pubblico.
Infine, in questa modellistica, il processo innovativo si caratterizza come un’attività incerta l’impresa sopporta non solo il costo ma anche il rischio dell’innovazione. Incertezza che è sia tecnologica, legata alla relazione tra l’investimento in R&S e l’eventuale output innovativo; sia commerciale, legata al successo di mercato dell’innovazione stessa. La diversa modellizzazione dell’incertezza tecnologica permette di raggiungere esiti diversi nelle conclusioni dei modelli stessi.
I principali modelli neoclassici di ricerca e sviluppo sono:
Per quanto riguarda l’attività innovativa non cooperativa:
- il modello di Arrow;
- i modelli di patent race simmetrici;
- i modelli di patent race asimmetrici (deterministico e stocastico);
Per quanto riguarda l’attività innovativa cooperativa: