La transizione demografica

La transizione demografica sono un insieme di fasi attraverso le quali, partendo da un livello alto, il tasso di fecondità declina fino al livello di sostituzione ( circa 2.1 figli per donna).

La transizione demografica si divide in 3 stadio:

1)Stadio –> prima della modernizzazione, si ha una popolazione stabile o con una tasso di crescita ridotto che risulta dalla combinazione di alti tassi di natalità e alti tassi di mortalità.

2)Stadio–> Con l’avvio del processo di modernizzazione, progressi di medicina, aumento del reddito, diete migliori, abbiamo una forte riduzione della mortalità; l’aspettativa di vita sale da 40 a più di 60 anni; ma i tassi natalità sono ancora elevati, la popolazione cresce, abbiamo qui l’inizio della transizione demografica.

3)Stadio–>La modernizzazione e lo sviluppo economico portano a un declino della fecondità, e di conseguenza della natalità. Abbiamo una riduzione del tasso di crescita della popolazione.

La transizione inizia nel 1950-1960; i tassi di mortalità ( freccia rosa nel grafico) sono diminuiti più rapidamente che in Europa; i tassi di natalità più alti ( freccia blu) che prima della modernizzazione in Europa ( matrimonio ad un’età più bassa).

Riduzione tasso mortalità: ripresa dopo la seconda guerra mondiale, sono migliorate le condizioni economiche; sviluppo e miglioramento della sanità globale.

Differenza con i paesi in via di sviluppo; si differenziano soltanto nel terzo stadio. Abbiamo due modelli che spiegano il terzo stadio nei PVS

  1. I progressi della medicina portano a una riduzione della mortalità e riduzione dei tassi di natalità. (Avvenuto nei paesi come: Taiwan, Corea del Sud, Cina,Cuba e Sri Lanka.
  2. I tassi di natalità non riescono a ridursi ulteriormente a causa della forte povertà e delle malattie (AIDS). Il tasso di natalità resta alto–> i tassi di fecondità si sono ridotti, ma rimangono sostanzialmente alti.(Avvenuto nei paesi come: Medio-Oriente, Africa Sub-Sahariana e in alcuni paesi in Asia del Sud).

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