Un piccolo passo verso un mondo migliore: la bicicletta

Per rendere il mondo, almeno in parte, un posto migliore, basta… una bici!

Già, quella bici impolverata e inutilizzata che molti avranno nel loro garage, ha delle potenzialità che non aspettano altro che essere scoperte: la bici è un veicolo, un mezzo di trasporto, ma purtroppo sono poche le persone che prendono in considerazione l’idea di utilizzarla come tale: quanti prendono sul serio l’idea di andare a lavoro o a scuola in bici? Quanti pensano che sì, sia possibile farlo, ma poi effettivamente non lo fanno?

Vediamo quali sarebbero gli effetti positivi, sia sull’ambiente sia sulla salute, se le biciclette venissero utilizzate, ogniqualvolta fosse possibile farlo, al posto delle automobili, e se si ricorresse a queste ultime solo quando fosse davvero necessario farlo:

  • Diminuzione della quantità di sostanze tossiche presenti nell’aria: innanzitutto le automobili hanno un grandissimo difetto: l’emissione di sostanze nocive sia per l’ambiente sia per l’uomo, causate dalla combustione del carburante, necessaria per mettere in moto e far funzionare la macchina; tra le varie sostanze emesse a causa di questo processo ricordiamo la CO2 e le “polveri sottili”, ossia sostanze solide o liquide che possono determinare gravi patologie a livello respiratorio o cardio-circolatorio (tra le quali anche tumori); di contro le biciclette non hanno alcun effetto negativo sull’ambiente, e oltre a ciò, hanno un effetto sicuramente positivo sulla salute dell’uomo: tutti noi dovremmo ogni giorno fare un minimo di attività fisica, con l’utilizzo della bicicletta potremmo unire l’utile al dilettevole: fare attività fisica raggiungendo al contempo il posto di lavoro, ad esempio;
  • Diminuzione delle spese: anche il solo mantenimento dell’automobile costa: basti pensare a costi fissi quali assicurazione e bollo; il suo quotidiano utilizzo aggiunge poi a queste spese “obbligatorie” ulteriori costi, che sono quelli per la benzina o il diesel, senza i quali la macchina non potrebbe essere utilizzata: per farvi un’idea di quanto effettivamente lo vostra macchina consuma, potete visitare il sito  https://www.chiarezza.it/benzinometro. A tali costi vanno poi aggiunti quelli che potremmo definire “di manutenzione”: ossia tutti quelli che derivano dai controlli che periodicamente vanno effettuati alla macchina e dalle riparazioni che l’auto potrebbe richiedere a seguito di un incidente oppure a seguito di un suo utilizzo prolungato. Al contrario l’acquisto di una bici da passeggio, per chi non deve effettuare tragitti troppo lunghi, si aggira attorno ai 200 euro (il prezzo potrebbe anche essere più basso se si prende in considerazione anche l’acquisto sul mercato dell’usato); al massimo si può arrivare ai 1000-1100 euro qualora si voglia una bici in carbonio o da corsa: prezzo che si deve sostenere una sola volta e che fa perdurare la sua utilità per molto tempo; infatti una volta acquistata, la bici non ha bisogno di grandissimi investimenti, nè per il suo mantenimento, nè per il suo utilizzo: se si dovesse bucare una ruota non dovremmo ricorrere al meccanico, pagando pezzi e manodopera: sarebbe sufficiente acquistare una nuova camera d’aria, che costa circa 5 euro, e cambiarla seguendo un qualsiasi tutorial presente in internet; anche i controlli su ruote, freni e cambio possono essere tranquillamente effettuati in modalità “fai da te”, senza alcun costo.

Nonostante ciò sono molte le persone scettiche su questo argomento: le obiezioni più frequenti all’utilizzo della bici, che a volte si trasformano in vere e proprie accuse verso i ciclisti, sono:

  • inalazione di quelle stesse sostanze tossiche che le macchine producono: ma a ben vedere questo non è un difetto da imputare all’utilizzo della bici, ma piuttosto è una conseguenza negativa dell’utilizzo eccessivo delle macchine, che contribuisce ad intossicare l’aria che tutti noi, non solo i ciclisti, siamo costretti ad inalare; parlo di “utilizzo eccessico” a buona ragione: basta pensare a quante macchine vediamo passare sulla strada le quali, sebbene potrebbero trasportare 4, 5 ma anche 8 persone, ne contengono invece una sola: una sfilata di macchine che appare quasi ridicola;
  • pericolosità della circolazione in bici: “andare in bici è pericoloso”, “andando in bici rischi la vita”, “prima o poi qualcuno ti investe”, e via dicendo: queste sono le obiezioni più frequenti, che paralizzano la voglia di andare in bici di molte persone; sicuramente niente si può fare contro automobilisti ubriachi, distratti o al telefono, ma certamente è possibile tutelarsi contro i rischi della strada anche in bici: è necessario portare il casco, avere un abbigliamento retroflettente per essere ben visibili, apporre luci anteriori e posteriori sulla bici e anche uno specchietto laterale per controllare dal riflesso cosa accade dietro di noi, quali macchine arrivano, ecc; questo per premunirsi dalle disattenzioni altrui; occorre poi però anche essere personalmente responsabili, evitando strade troppo strette, rispettando i semafori al pari delle macchine, non prendendo strade contromano, camminando a destra, preferendo, se possibile, i percorsi che comprendono piste ciclabili; purtroppo queste ultime in Italia scarseggiano, e quelle poche che ci sono non sono affatto curate come dovrebbero essere, ma questa di certo non è colpa da imputare ai ciclisti e non può costringerli a rinunciare all’utilizzo della bici.

Se in Francia viene addirittura dato un contributo di 25 centesimi a km percorso per chi va a lavoro in bici, in Berlino si cotruiscono piste ciclabili al coperto per proteggere i ciclisti dalle intemperie stagionali,  perché bisognerebbe contrastare invece di incoraggiare questo fenomeno?

Dunque non siate scettici: sostituire l’auto con la bici è assolutamente possibile e fattibile; molte persone lo hanno già fatto e tu cosa stai aspettando?

 

 

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