La dipendenza dai social network

Instagram, facebook, twitter, ormai chi non ha uno di questi account? Chi non condivide con tutti i suoi amici cosa mangia, cosa fa, dove va almeno una volta al giorno?
E anche chi non è “attivo” in questi social, chi guarda solamente quello che gli altri pubblicano, viene ugualmente risucchiato in un vortice dal quale uscire è difficile.
Questi social offuscano la mente delle persone: dopo pochi minuti a sfogliare bacheche di qua e di là la gente non sa più neanche quello che realmente vuole: se uno posta una foto di lui/lei in palestra allora si vorrà andare in palestra, se uno condivide una strana dieta o mostra di star seguendo una dieta, si vorrà seguire quella dieta per raggiungere lo stesso fisico che altri mostrano di avere.

Gli algoritmi nascosti dietro questi social sono sbalorditivi: riescono a mostrare quello che ad ogni singola persona interessa: siate sicuri che se cercate su google un corso di pasticceria, sfogliando la bacheca di instagram o di facebook troverete diversi link riguardanti proprio quel campo, e così per qualsiasi vostro interesse abbiate cercato su internet: del resto non si tratta di qualcosa di strano, volersi informare su internet circa i propri interessi; e questi social network non perdono occasione per catturare, inglobare sempre di più ogni interesse al loro interno.

Questi social diventano così dei veri e propri mondi paralleli, dove le persone si rifugiano, perché tutto nel mondo parallelo è più semplice che nel mondo reale: se si ha paura di essere giudicati per un brufolo o per un po’ di pancia, bastano pochi click e un programma gratuito per eliminarli dalla vista di milioni di persone.

Inoltre è facile anche nascondere la propria vera personalità: non è difficile scrivere da dietro uno schermo e chissà a quanti km di distanza cose che in realtà non si pensano ma che servono solamente a dare una falsa immagine di sé.

Vivere con indosso la maschera che più ci piace è facilissimo: così le persone si chiudono in questo finto mondo e dimenticano di vivere la vita reale.

Il nostro telefono ci conosce meglio di chiunque altro e allo stesso tempo ci impedisce di farci conoscere agli altri per quello che realmente siamo.

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