L’allocazione delle risorse, nei moderni sistemi produttivi, non è lasciata solo al mercato, ma anche alle imprese. Un primo discrimine tra imprese e mercati riguarda il concetto di autorità, presente sicuramente nel rapporta tra datore di lavoro e lavoratore che si instaura nelle imprese; ma, a ben vedere, anche nel mercato il consumatore può avere autorità sul produttore.
Possiamo poi osservare che in genere nell’impresa i rapporti che si instaurano sono di lungo periodo mentre quelli nel mercato sono più brevi, ma tale brevità potrebbe riguardare tranquillamente anche i rapporti tra datore di lavoro e lavoratore.
Ciò che concorre a distinguere più marcatamente impresa e mercato è piuttosto l’elemento organizzativo presente nella prima: art. 2555 cc: azienda = “complesso di beni organizzato dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”; da ciò discende che, rispetto al mercato, l’impresa è caratterizzata da:
- organizzazione dei fattori della produzione, attraverso regole di coordinamento e di orientamento comune;
- un’entità giuridica intestataria dei fattori della produzione e dei rapporti contrattuali che ne discendono;
- direzione unitaria dai fattori della produzione da parte di un organo di governo (“imprenditore”).
L’elemento organizzativo porta a domandarsi se qualsiasi organizzazione sia un’impresa oppure no.
Organizzazione = scopo condiviso, insieme di fattori umani, tecnici e finanziari, sforzi inquadrati nell’ambito di uno schema prestabilito.
Cosa differenzia l’impresa? → art. 2082 cc, definizione di imprenditore: “svolge professionalmente un’attività economica organizzata ai fini della produzione o dello scambio di beni e servizi”.
L’impresa si caratterizza dunque per:
- scambio: l’impresa agisce su due mercati: quello dell’approvvigionamento dei fattori della produzione e quello del collocamento di beni e servizi presso i consumatori finali;
- capitale: fondo di valori nella disponibilità dell’impresa in un dato momento, necessario per la produzione del reddito;
- reddito: si sostanzia nell’utilizzo del capitale a fini economici e si manifesta nella differenza tra ricavi derivanti dal collocamento di b/s presso il consumatore finale e i costi dell’approvvigionamento.
Essenza impresa = impiegare un capitale al fine di conseguire una differenza tra ricavi e costi attraverso la ricerca di una massima convenienza nella soddisfazione dei bisogni dei consumatori, tenute presenti le esigenze dell’attività di produzione. Convenienza = prezzi che remunerino il capitale + margine congruo.
Altra caratteristica dell’impresa rispetto alle organizzazioni è la distribuzione del reddito: parte del reddito prodotto, tenendo presente l’esigenza di mantenere un capitale idoneo a continuare a generarlo, viene distribuita a soggetti diversi (imprenditore o azionista) da quelli che hanno contribuito con i propri flussi di servizio ad alimentare i processi di produzione (lavoratori, fornitori, finanziatori, ecc).
Dunque l’impresa implica l’azienda ma non si esaurisce in essa.
Impresa e organizzazioni pubbliche
- nelle organizzazioni pubbliche la produzione di beni economici rappresenta il fine e non il mezzo, lo strumento per il conseguimento di un reddito
- differenza con impresa pubblica: essa si qualifica sempre e comunque per il fine del reddito, ma il capitale è per la maggior parte conferito da enti pubblici, in un loro investimento per il conseguimento di fini di politica economica → “onere improprio”: se il reddito prevedibile è minore di quello normale, lo Stato deve sopportare tale costo se vuole raggiungere il fine per il quale ha fatto quell’investimento.
L’impresa può avere anche un importante ruolo sociale, visto che la gerarchia economica a cui sono soggetti gli individui che vi si ritrovano influenza le loro scelte anche in ambito extraeconomico e queste a loro volta influenzano quello economico.
L’impresa è poi in grado di trovare un modo per includere nel suo processo di produzione combinazioni innovative che il mercato non sarebbe in grado di attuare, soprattutto per la difficoltà di trovare un prezzo per b/s la cui utilità non è ancora nota, prezzo che invece l’impresa potrebbe trovare valorizzando al suo interno dette combinazioni.