L’estensione verticale e orizzontale

L’estensione verticale

L’estensione verticale di un’impresa è l’insieme dei cicli produttivi verticalmente collegati tra loro che sono collocati all’interno del confine di un’impresa → integrazione di una combinazione produttiva all’interno dell’impresa. Il confine dell’impresa ha un carattere dinamico: quando viene ampliata la sua estensione verticale, si parla allora di integrazione verticale, e in base alla tipologia di combinazione produttiva collocata nell’ambito del confine, abbiamo:

  • integrazione verticale a monte o ascendente: quando l’impresa colloca al suo interno una combinazione produttiva che si colloca a monte di quelle svolte dall’impresa;
  • integrazione verticale a valle o discendente: se la combinazione integrata si colloca a valle di quelle svolte dall’impresa;
  • integrazione verticale diagonale: se vengono introdotte combinazione produttive che pur non concorrendo direttamente alla trasformazione dei prodotti finiti offrono servizi strategici a tali processi.

Dall’altra parte l’impresa può decidere anche di ridurre la sua estensione verticale, con meccanismi di esternalizzazione di combinazioni produttive, i cui flussi di servizio verranno dunque acquistati dall’impresa sul mercato. In questo caso l’impresa, se riduce l’estensione a monte della produzione, dovrà rivolgersi a fornitori o sub-fornitori: con i primi intratterrà dei rapporti standard; con i secondi potrà scambiare anche informazioni e persone, cosa che ha rilievo soprattutto nel caso in cui a causa dell’integrazione l’impresa non sia riuscita ad ottenere informazioni che invece altre impresa hanno avuto proprio grazie all’esternalizzazione.

Nell’ambito dei rapporti tra imprese e sub-fornitori si possono individuare:

  • esternalizzazione di capacità: l’impresa ha tutte le capacità necessarie alla produzione, ma usa il rapporto di sub-fornitura per adeguare il livello produttivo alla variazione della domanda;
  • esternalizzazione di specialità: l’impresa acquisisce flussi di servizio che non sarebbe altrimenti in grado di produrre o reperire da altre fonti.

L’estensione orizzontale

Insieme dei cicli produttivi non verticalmente collegati tra loro che sono collegati all’interno dell’impresa. l’estensione orizzontale si collega alle decisioni in materia di crescita della scala produttiva dell’impresa, connessa a sua volta all’ampliamento delle combinazioni produttive legate alla produzione di beni correnti e di diversificazione in diverse aree di affari. La crescita della scala produttiva e la diversificazione sono condizione necessaria ma non sufficiente per l’ampliamento dell’estensione orizzontale → due imprese potranno presentare lo stesso grado di diversificazione (ossia scala produttiva), ma avere una diversa estensione orizzontale nel caso in cui una di esse si sia affidata a fornitori esterni mentre l’altra ha riportato al suo interno le combinazioni produttive.

La crescita della scala produttiva può aversi espandendo la capacità produttiva nelle attività correnti oppure nelle attività similari a quelle correntemente svolte. Se la crescita è accompagnata da un ampliamento del confine si avranno modifiche in senso espansivo degli impianti esistenti, acquisizione di nuove unità produttive, sostituzione di un impianto con un altro di maggiori capacità.

Se la crescita si realizza in costanza di confine, essa è ottenuta mediante il ricorso a sub-fornitori.

La crescita della scala produttiva apporterebbe benefici all’impresa in termini di economie di scala e di apprendimento, ma un’impresa potrebbe comunque decidere di non percorrere questa via → in assenza di una adeguata domanda di mercato tali benefici potrebbero assumere solo un carattere potenziale e spesso illusorio. Pur in assenza di una domanda adeguata, il manager potrebbe trovare conveniente comunque espandere la scala produttiva nella ricerca di potere di mercato o per ragioni extra economiche, come l’adattamento alle pressioni degli organi istituzionali.

Diversificazione = ampliamento del variegato panorama di aree di affari nei quali un’impresa è presente.

Area di affari = insieme di prodotti / servizi che utilizzano comuni tecnologie e sono destinati a un gruppo ben identificato di consumatori.

Maggiore è il numero di aree di affari in cui un’impresa è presente, maggiore è la diversificazione.

Motivazioni alla base delle scelte di diversificazione

  • ricerca di condizioni di potere di mercato
  • ricerca di condizioni di efficienza mediante lo sfruttamento di economie di scopo e di scala
  • sostenere lo sviluppo dell’impresa e accrescerne la redditività
  • per equilibrare i flussi di cassa specializzandosi in un’area di affari che genera flussi positivi che vadano a compensare quelli negativi scaturenti da un’altra area.

Diversificazione non va confusa con la differenziazione che consiste nel creare, attraverso azoni di marketing, la percezione nel consumatore che il prodotto offerto dall’impresa sia unico e distinto rispetto ai prodotti commercializzati dai concorrenti.

non va poi confusa con la segmentazione che consiste nel suddividere il mercato in gruppi omogenei di consumatori rispetto a determinati attributi e peculiarità.

nella diversificazione è rilevante non solo il numero di aree di affari, ma anche il grado di comunanza tra le aree di affari stesse.

due tipi di comunanza:

  • a livello di attività di vertice: trasferimento di fattori della produzione e condivisione di flussi di servizio da un’area di affari ad un’altra (es: attività di ricerca e sviluppo condivise);
  • a livello di attività operativa: presenza di attività produttive condivise tra le aree di affari (es: impianti di produzione condivisi).

Se sono presenti fattori di comunanza a livelli di vertice e operativo l’impresa avrà una diversificazione correlata; sarà non correlata nel caso in cui tale comunanza sia sostanzialmente assente. sarà poi conglomerata se l’impresa opera in molte aree di affari che presentano tra loro una limitatissima comunanza sui due livelli.

la presenza di comunanza facilita la realizzazione di economie di scopo, soprattutto per il trasferimento di conoscenze e competenze e favorisce più rapidi processi di apprendimento.

D’altro canto, in presenza di comunanza e potere di influenza, le aree di affari dominanti potrebbero indurre perdite di efficienza nelle altre attività correlate.

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