Un gruppo di imprese si caratterizza per la presenza di un soggetto che estende il suo potere di indirizzo e controllo su diverse unità decisionali. Condizioni affinché si abbia un gruppo di imprese:
- presenza di un insieme di imprese giuridicamente autonome e distinte;
- le imprese dell’insieme devono essere connesse tra loro da legami strutturanti di natura: a) finanziaria → partecipazioni di maggioranza assoluta, se esse rappresentano il 50% più 1 delle azioni, oppure di maggioranza relativa, se esse rappresentano meno del 50% più1 delle azioni; partecipazioni dirette o indirette, se la partecipazione tra due imprese è mediata da un’altra società. b) economica → rapporti giuridici che creano una dipendenza funzionale tra un’impresa ed un’altra: es: affitto di impianti per lunghi periodi, rapporti di fornitura esclusiva di beni economici, ecc. essi configurano un gruppo quando sono tali da ridurre l’autonomia di un’impresa rispetto ad un’altra facente parte del gruppo. c) personale → rapporti di parentela, amicizia e professionali tra i manager delle imprese facenti parte del gruppo.
- Deve essere presente un soggetto che esercita un’influenza dominante ovvero un potere di indirizzo sul governo e sulla gestione delle imprese afferenti il gruppo stesso. Questo soggetto è spesso indicato con il termine holding ; essa è pura se detiene solo partecipazioni e non svolge alcun processo di trasformazione; quella mista svolge invece anche attività di produzione. Le holding posizionate al vertice del gruppo sono dette capo-gruppo o casa-madre, mentre quelle che controllano delle imprese ma sono a loro volta controllate da una capo-gruppo prendono il nome di sub-holding.
Vantaggi del gruppo: accrescere il potere nei confronti dei mercati, rafforzare la capacità di cogliere possibilità di sviluppo, ottenere benefici fiscali, facilitare le attività di controllo, ecc.
Svantaggi del gruppo: “economicità super aziendale”: prevale la produzione del reddito a livello globale su quello prodotto dalla singola impresa e ciò può dar luogo a conflitti di interessi tra l’azionista di controllo e l’azionista di minoranza che partecipa alla singola impresa.