Età giolittiana

schema età giolittiana

Giolitti è una figura eminente, che caratterizza l’Italia prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Prima dello scoppio di quest’ultima ci sono stati ben 3 governi Giolitti:

  1. 1901: Giolitti è ministro degli interni e come tale diede una svolta in senso liberista all’economia del Paese: favorisce il libero svolgimento degli scioperi e delle manifestazioni operaie; grazie a questo e a un generale clima di sviluppo economico si formano più sindacati e per la prima volta attraverso gli scioperi i lavoratori riescono ad ottenere miglioramenti salariali.
  2. 1904: con lo sviluppo economico si era accentuata ancora di più la frattura tra Mezzogiorno e Centro-Nord, Giolitti decide quindi di proporre le c.d. “Leggi Speciali per il Mezzogiorno”: esse avevano lo scopo di incrementare la modernità delle tecniche agricole e il numero delle industrie al Sud.
  3. 1911-12: in questi anni si concentrano le riforme più importanti di Giolitti: per quanto riguarda la politica interna:
  • introduce il suffragio universale maschile (potevano votare tutti i cittadini maschi maggiorenni che sapessero leggere e scrivere o che avessero prestato servizio militare);
  • introduce il monopolio statale delle assicurazioni sulla vita;
  • mette in atto il c.d. TRASFORMISMO: cerca l’appoggio di Turati, ma non lo ottiene; nel 1913 stipula il Patto Gentiloni: stipulato con il Conte Gentiloni, responsabile dell’elettorato cattolico: esso si spiega in quanto Giolitti, dopo aver introdotto il suffragio universale, temeva che gli operai votassero partito socialista e non lui; il patto prevedeva che, in cambio del voto dei cattolici e quindi della rottura del non expedit, Giolitti, in caso di vittoria delle elezioni, avrebbe impugnato riforme in favore della chiesa cattolica. inoltre rientra sempre nella sua politica trasformistica l’iniziativa di fare una guerra in Libia* 

per quanto riguarda la politica estera:

  • *GUERRA IN LIBIA: 1911: dopo aver conquistato Rodi e Dodecaneso, nel 1912 Giolitti riesce ad ottenere la pace di Losanna con i Turchi; le ricchezze che però gli italiani speravano di trovare in questa terra si rivelarono solo una speranza e l’unico effettivo risultato di questa guerra fu la radicalizzazione del confronto politico: da una parte la Destra si sentiva rafforzata vedendo che un suo progetto era andato a buon fine; dall’altra la Sinistra si era spostata su posizioni più radicali, essendo rimasta inascoltata. tale clima di tensione sfocia nella c.d. “Settimana Rossa” nel giugno 1914: in questo anno abbiamo la fine deli governo Giolitti e l’avvento di Salandra: Giolitti fu accusato soprattutto per il suo trasformismo e, nonostante le sue riforme in favore del Mezzogiorno, la critica più aspra gli venne da Salvemini, che lo definì “ministro della Malavita”, accusandolo di favorire volontariamente solo le industrie del Nord.

 

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