Sono tanti i problemi che affliggono il nostro Paese: la mancanza di lavoro, l’elevata fiscalità, l’inquinamento e via dicendo, fino ad arrivare ai problemi meno gravi, ma comunque da tenere in considerazione: basti pensare alle buche che si sono aperte a Roma recentemente, al problema della spazzatura a Napoli, ecc. Ma è proprio partendo dalla risoluzione di questi problemi “minori”, che si può arrivare alla risoluzione di quelli sentiti come più opprimenti ed importanti, a patto che ci sia l’interesse degli italiani stessi.
Peccato però che gli italiani non sembrano interessati né ai piccoli problemi, né a quelli “grandi”, per così dire: in quanti si sono mobilitati per le buche delle strade a Roma? In quanti protestano per la mancanza di lavoro?
Eppure sono stati moltissimi quelli che si sono mobilitati per andare a vedere una partita di calcio importante, tantissimi quelli che hanno protestato per l’elevato prezzo dei biglietti per andare allo stadio. Sono dunque queste le priorità degli italiani? Il calcio?
Quando invece il calcio dovrebbe piuttosto apparire loro come un problema, anche piuttosto grave, da risolvere: i calciatori di serie A prendono come stipendio cifre astronomiche, che potrebbero sfamare mille vite, mentre nei Paesi sottosviluppati ma anche nella stessa Italia, dove la povertà sta dilagando sempre di più, la gente muore di fame.
È davvero corretto porre milioni e milioni di euro nelle mani di una sola persona? Se lo Stato dispone di queste risorse perché non le investe per migliorare il benessere dei suoi cittadini? E soprattutto perché gli italiani non solo restano inermi di fronte a ciò, ma addirittura gettano benzina sul fuoco spendendo moltissimi soldi per abbonamenti e biglietti per lo stadio?
Dobbiamo decisamente rivedere le nostre priorità.