Concetto che riguarda il contesto esterno a livello specifico. Insieme di imprese tra le quali emerge, in ragione di un denominatore comune, un elevato grado di omogeneità. Per definire il settore è necessario specificare per quali ragioni esso viene indagato. Sono diversi i soggetti interessati al settore:
- Decisore pubblico: indaga il settore al fine di intraprendere politiche industriali;
- Intermediario finanziario: con il fine di comprendere la solvibilità delle imprese prenditrici le risorse finanziarie;
- Studioso: per costruire modelli teorici sul funzionamento del sistema economico;
- Decisore dell’impresa: per raccogliere informazioni utili per l’assunzione delle decisioni, soprattutto a livello competitivo.
Poniamoci nell’ottica del decisore d’impresa: in tale ottica il settore è una porzione del sistema economico composta da raggruppamenti di imprese tra loro simili in quanto accomunate dai beni che producono, mercati di riferimento, input produttivi, ecc. ogni settore è dunque un determinato contesto produttivo commerciale e l’impresa è un tassello di un settore, specifica parte del sistema economico.
Qualifichiamo ora il denominatore comune, in relazione alla sua ampiezza e a criteri di demarcazione: PROBLEMA DELL’AMPIEZZA: un denominatore troppo ristretto porta il decisore a considerare un numero limitatissimo di imprese che operano nel suo stesso settore; un denominatore troppo ampio potrebbe fornire informazioni su imprese tra loro molto eterogenee e quindi difficilmente comparabili. CRITERI DI DEMARCAZIONE:
- Merceologico: un settore si compone di imprese che producono lo stesso bene o servizio; in realtà tale dato non implica omogeneità tra imprese, basti considerare che lo stesso bene può essere prodotto con tecnologie differenti, offerti a differenti clienti, ecc.
- Chamberlin: settore= insieme di imprese che offrono prodotti in concorrenza tra loro rispetto al soddisfacimento di un consumatore;
- Bain: due imprese fanno parte dello stesso settore se offrono bene e/o servizi tra loro sostituti: concetto di sostituibilità introdotto per indicare imprese tra loro concorrenti; identifichiamo due tipi di sostituibilità: in termini di prodotti offerti (ottica del consumatore): il consumatore, in base a ragioni di convenienza, può scegliere se acquistare un bene da un produttore oppure da un altro: le imprese che soddisfano uno specifico bisogno sono dunque parte dello stesso settore; in termini di aree geografiche: la sostituibilità è ravvisabile quando i consumatori possono scegliere di acquistare un prodotto in una determinata area piuttosto che in un’altra. Sulla base del criterio di sostituibilità nelle due ottiche del consumatore e dell’area geografica, due beni potrebbero essere sostituti sebbene difformi sul piano merceologico.