- Reddito d’impresa : eccedenza dei ricavi sui correlativi costi, l’ incremento che subisce il capitale per effetto della gestione, il fattore in posizione residuale e il flusso di risorse è destinato a remunerare I fattori in posizione residuale.
- Reddito d’ esercizio : è il reddito relativo ad un arco di tempo, solitamente un anno; serve affinchè il reddito sia determinato e la sua quantificazione sia effettivamente utile al fine di orientare le future scelte di gestione.
Parti del reddito:
- Compenso base: è quella parte del reddito che dovrebbe essere comunque corrisposta ai fattori in posizione residuale, anche se questi ultimi non fossero esposti al rischio;
- Premio per il rischio: compenso che I fattori in posizione residuale ricevono come “premio” per il rischio che si accollano;
- Eccedenza: essa può mancare, nel senso che il reddito può esaurirsi col compenso base e col premio per il rischio; ma la sua presenza indica la capacita’ dell’impresa di remunerare I fattori in posizione residuale in maniera superiore a quella congrua.
Anche il profitto è una parte del reddito: esistono tre diverse teorie su di esso, che si differenziano tra loro per una diversa individuazione del profitto stesso all’interno del reddito:
- secondo la prima teoria, il profitto sarebbe l’intero reddito;
- per la seconda teoria, invece, il profitto sarebbe l’l’eccedenza del reddito sul compenso base (e quindi premio per il rischio più un’eventuale eccedenza);
- per la terza teoria, quella maggiormente riconosciuta, il profitto è invece l’l’eccedenza del reddito su compenso base e premio per il rischio (che insieme formano quella che viene chiamata “congrua remunerazione”); la terza teoria appare quella più pregnante in quanto in un’impresa capitalistica, che abbia come fine il profitto, è veramente economicamente conveniente solo se riesce a conseguire quel “di più”, che è poi la molla che la spinge ad andare avanti; l’impresa che realizzi il profitto come inteso dalla terza teoria, si dice essere un’impresa avviata.