Le decisioni possono essere tese a migliorare il contesto interno oppure ad influenzare il contesto esterno a beneficio dell’impresa. Sono in generale deliberazioni o scelte, individuali o collegiali, risolutive di una problematica.
Caratteristiche di una decisione:
- atto volitivo: ossia la manifestazione da parte di un soggetto o di un collegio di seguire un determinato corso di azioni piuttosto che un altro
- tale atto volitivo deve essere preso da un soggetto afferente all’impresa
- oggetto della decisione è sovente rappresentato da una problematica suscettibile di influenzare la dinamica evolutiva dell’impresa
- il decisore a fronte di una problematica deve disporre di possibili alternative di cui si conoscono le conseguenze.
Diverse classi di atti volitivi: rispetto al contenuto:
- decisioni che riguardano la dimensione reale: sono quelle che riguardano la trasformazione degli input in output: decisioni che riguardano proporzioni e tempi dei fattori produttivi, decisioni concernenti il processo di approvvigionamento e di collocamento degli output sul mercato, ma anche scelte indirettamente collegate ad input ed output, come quelle riguardanti l’amministrazione e la gestione dell’impresa; particolare rilievo assumono in questo senso le decisioni di investimento,che sono finalizzate a creare i presupposti attraverso cui l’impresa sia in grado di svolgere con continuità la sua attività di produzione di beni economici. (es: acquisto di un impianto o di un macchinario).
- Decisioni che riguardano la dimensione finanziaria: sono quelle che si propongono di mantenere un certo equilibrio tra i fabbisogni scaturenti dai processi di produzione e di investimento e le fonti disponibili o prontamente reperibili (es: gestione tesoriera, incassi e pagamenti, peso indebitamento, ricorso a fonti interne od esterne, politica dei dividendi, ecc)
- + altre scelte al di fuori dell’ambito economico
Rispetto al livello al quale le decisioni sono assunte:
- decisioni di natura strategica: scelte fondamentali che caratterizzano e influenzano la dinamica evolutiva dell’impresa, attraverso la variazione nel tempo delle varie combinazioni dei fattori produttivi per mantenere una coerenza tra l’impresa e l’evoluzione del contesto. Sono in genere prese dagli organi di vertice e sono molto complesse. Es: mercato da servire, prodotti da offrire, investimenti in ricerca e sviluppo, ristrutturazione attività produttive.
- Decisioni di natura tattica: hanno il ruolo di attuare le decisioni strategiche e si sostanziano nella individuazione di combinazione di fattori produttivi che consentano all’impresa di raggiungere obiettivi in condizione di efficienza. Sono in genere assunte da funzionari e dirigenti di livello intermedio, presentano un carattere ricorrente, riguardano problemi evidenti e investono aree specifiche dell’impresa. Es: programmazione della produzione, organizzazione della rete di vendite, gestione budget commerciale.
Sussiste una relazione di interdipendenza tra scelte strategiche e scelte tattiche: quelle strategiche guidano quelle tattiche e gli effetti di queste ultime possono vincolare o ampliare lo spettro delle decisioni strategiche attuabili.
- Decisioni di natura operativa: sono numerose, trovano riflesso nei cd budget, sono risolvibili spesso mediante algoritmi; es: attività di promozione del prodotto, programmazione della produzione, ecc.
in un contesto stazionario prevarranno scelte tattiche e operative, mentre quelle strategiche sono tipiche di un ambiente dinamico, in continuo cambiamento.
La realtà delle decisioni di impresa
L’impresa è pervasa da una miriade di decisioni, le quali sono interdipendenti tra di loro: una decisione su un aspetto potrebbe influenzare scelte future su altre situazioni, oppure influenzare una scelta successiva sulla stessa situazione, oppure influenzare una scelta concorrente su un fatto diverso in quanto entrambi condividono gli stessi fattori della produzione.
L’interdipendenza può assumere diversi segni:
- complementarietà: i benefici netti di una decisione si accrescono per effetto dell’assunzione di altre scelte concorrenti;
- sostituibilità o trade-off: i benefici netti imputati ad una decisione si riducono per effetto di altre scelte prese dai decisori d’impresa.
Conseguenze di tale interdipendenza:
- non si può individuare un’alternativa migliore in assoluto, ma solo una che sia migliore per un determinato livello locale ristretto
- la presenza di più alternative ottime comporta che il decisore, nel prenderne una, stia implicitamente rinunciando alle altre → le decisioni generano sempre dei costi-opportunità, perché alla presa di una decisione corrisponde sempre lo scarto di un’altra.
Elementi di base nelle decisioni di impresa
Le decisioni di impresa emergono da un processo articolato in più fasi tra loro concatenate:
- individuazione dei problemi
- fissazione di traguardi
- raccolta delle informazioni
- valutazione delle diverse soluzioni
- decisioni circa le soluzioni migliori per i traguardi prefissati
- trasformazione della decisione assunta in azioni
- controllo sugli effetti prodotti dalle azioni che conseguono alle decisioni prese.
Il processo decisionale potrebbe però anche non essere così sequenziale e razionale; è in ogni caso il momento centrale della economia e gestione delle imprese. Il controllo ex post diventa input di un nuovo processo teso a migliorare le fasi precedenti, in una sorta di feedback.