prima guerra mondiale- 1915

INTERVENTO DELL’ITALIA IN GUERRA: 24 MAGGIO 1915

A FAVORE DELL’INTERVENTISMO DELL’ITALIA ERANO:
1. Partiti della sinistra democratica
2. Repubblicani: Custodi della tradizione garibaldina
3. Radicali e social riformisti
4. Associazioni irredentiste le quali volevano portare a compimento il processo risorgimentale
5. Frange estremiste del Movimento operaio: I socialisti veri e propri erano in realtà su una posizione neutrale virgola con l’eccezione di Mussolini il quale era invece a favore dell’intervento dell’Italia in guerra: Nel 1914 fonda Infatti il giornale “Il popolo d’Italia”.
6. Nazionalisti: Volevano che l’Italia intervenisse affinché essa potesse affermare La sua vocazione di grande Potenza imperialista: Non importava a fianco di chi sarebbe intervenuta.
7. Conservatori: Avevano i loro punti di riferimento nel Presidente del Consiglio Salandra enel ministro degli Esteri Sonnino; essi temevano che la mancata partecipazione italiana alla guerra avrebbe compromesso la posizione internazionale dell’Italia e il prestigio della monarchia; inoltre una guerra vittoriosa avrebbe rafforzato le istituzioni italiane e dato solidità maggiore al governo.
8. Giovani e intellettuali: La piccola e media borghesia era a favore dell’intervento in quanto più sensibile agli ideali patriottici.
La maggior parte degli intellettuali, eccetto Benedetto croce, erano a favore dell’intervento: Esemplare è il caso di Gabriele D’Annunzio: Elite improvviso capopopolo nelle manifestazioni di piazza a favore dell’intervento.

ERANO SU UNA POSIZIONE NEUTRALE:
Giolitti e i suoi seguaci e tutti i liberali credevano che la guerra sarebbe stata lunga e logorante e non ritenevano l’Italia pronta ad affrontarla; inoltre Giolitti credeva che l’Italia avrebbe potuto ottenere dagli imperi centrali buona parte dei territori rivendicati in cambio della sua neutralità.

ERANO SU POSIZIONI PACIFISTE:
I cattolici: Papa Benedetto XV mantenne un atteggiamento pacifista che da una parte interpretava il sentimento delle masse cattoliche, dall’altra il papà era preoccupato per una guerra che vedeva l’Italia tirata a fianco della Francia anticlericale contro la Cattolica Austria ungheria.

I neutralisti erano sicuramente prevalenti come forza parlamentare e peso nella società ma non costituivano uno schieramento omogeneo.
Gli interventisti erano altrettanto compositi ma avevano un obiettivo preciso e cioè la guerra contro l’Austria;erano inoltre uniti dall’avversione alla dittatura giolittiana; avevano Inoltre una grande capacità di mobilitazione essendo più vicini del parlamento al paese reale. Inoltre potevano contare sui settori più giovani e dinamici dell’opinione pubblica.

A decidere alla fine furono Salandra Sonnino ed il Re:
Già dal 1914, dopo il fallimento del Piano tedesco, allacciare uno rapporti segretissimi con L’intesa virgola continuando a cercare di ottenere compensi territoriali dagli imperi centrali in cambio della neutralità.

26 aprile 1915: Stipulano il Patto di Londra con francia, inghilterra e Russia: In caso di Vittoria l’Italia avrebbe ottenuto: Trentino, sud Tirolo fino al brennero, venezia giulia, penisola istriana, parte della dalmazia.
Fecero questo patto senza avvisare il Parlamento o altri organi di governo che erano invece a maggioranza neutralista.
Il Parlamento si trovò Dunque nelle condizioni di dover accettare un fatto ormai compiuto: Se lo avessi rifiutato sarebbe scoppiata una crisi di governo e l’Italia avrebbe fatto una pessima figura a livello internazionale. Inoltre nel maggio 1915 le manifestazioni in piazza a favore dell’intervento si facevano sempre più frequenti ed importanti: Anche per questo il 24 maggio 1915 anche il Parlamento dichiara l’entrata dell’Italia in guerra.

Le prime battaglie dell’Italia sono combattute sull’Isonzo: Anche qui abbiamo una logorante guerra di logoramento.
Per tutto il 1915 anche il fronte francese rimane immobile.
Le uniche vincite di questo periodo avvengono sul fronte orientale dove gli austro-tedeschi vincono contro la Russia e la Serbia.

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