Questo è il volantino che gli “ultras” della Lazio hanno fatto girare tra le file della curva Nord allo Stadio Olimpico il 19 agosto 2018, in occasione della partita Lazio-Napoli.
Questo volantino si commenta da solo, ma necessita sicuramente di una riflessione più ampia, su dove si sta dirigendo l’umanità e la sua follia per questo sport.
Sono quelli che “ultras” si fanno chiamare che non dovrebbero proprio entrare nello Stadio, visto che lo fanno esclusivamente per creare caos e rendere pericoloso un luogo che per sua natura non dovrebbe esserlo; solo così lo Stadio potrebbe rinascere quale luogo in cui poter stare tranquillamente con la propria famiglia, senza dover temere le follie di questi esaltati. Perchè lo stadio dovrebbe tornare ad essere un’alternativa ad una spensierata passeggiata a Villa Borghese.
Senza parlare del pessimo e maschilista riferimento nei confronti del genere femminile! Una donna non avrebbe diritto, secondo i soggetti autori di questo volantino, a stare nelle prime file della Curva Nord? Una donna non potrebbe forse essere una “Capo Ultras”, come amano definirsi loro?
Quelle prime 10 file vi sono forse state riservate, o le avete acquistate facendone una proprietà esclusiva? Pensate di avere il potere di limitare la libertà di scelta delle persone quando vanno allo stadio? A quale titolo vi permettete di divulgare una simile discriminazione?
Gli autori di questo volantino sono inebriati da un potere che in realtà non hanno: si sentono i padroni di un luogo che invece è aperto a tutti e a tutte, e dunque non ha alcun padrone: Donne, Mogli, Fidanzate hanno perciò il pieno diritto e il potere di decidere dove sedersi per vedere una partita di calcio.
Purtroppo il calcio sta apparendo all’esterno agli occhi di tutto il mondo solo attraverso il filtro di queste persone: così questo sport non viene più visto per quello che è, ma appare solo con la veste delle tragedie che ne hanno fatto scaturire.
Ridate a questo sport la sua vera anima: così non lo state idolatrando, lo state solo rovinando.