Dipendere da qualcosa o qualcuno significa avere la sensazione di non poter vivere senza di essi.
La dipendenza più comune ai nostri giorni è sicuramente quella dal fumo: ormai è sempre più facile vedere in giro anche ragazzini di 11-12 anni con la sigaretta in bocca: non sono nient’altro che bambini, ignari o non ben informati sui veri effetti che quella loro attitudine “da grandi” potrebbe riservare loro; nelle sigarette è infatti presente la nicotina e questa sostanza può causare dipendenza: è facile dire “posso smettere quando voglio” ma nei fatti non è invece così semplice; quegli stessi ragazzini potrebbero, magari solo per gioco, entrare in un labirinto senza via d’uscita: la dipendenza dalle sigarette, negativa sia sulla salute, in quanto può causare anche tumori ai polmoni, alla bocca o alla gola, sia sull’aspetto economico: sicuramente infatti le sigarette non vengono regalate, e nei casi più gravi di dipendenza, potrebbero divenire un costo fisso anche piuttosto gravoso.
Altra dipendenza da non sottovalutare è quella dall’alcool: ormai quasi tutti gli adolescenti amano andare in discoteca a divertirsi e scatenarsi fino alle prime luci dell’alba; ma la vera causa del loro divertimento sicuramente non è il ballo, bensì l’effetto confusionario e quasi onirico in cui cadono dopo uno o due cocktail.
Il divertimento si associa così solo ed esclusivamente a quelle bevande, che potrebbero cominciare ad essere ricercate anche fuori dalla discoteca. Bevande che, al pari delle sigarette, si riversano in maniere negativa sul nostro corpo, attaccando in particolare il fegato; senza considerare poi l’imprudenza di chi, sebbene cosciente del suo stato d’ebrezza, decide comunque di mettersi al volante, minacciando la propria e l’altrui vita.
Uscire da una dipendenza non è affatto semplice: occorre tantissima forza di volontà e soprattutto la consapevolezza di dover affrontare quel doloroso periodo di disintossicazione, prima di poter tornare alla vita di prima, senza essere più schiavi di niente.
Infatti la dipendenza può essere vista come una vera e propria forma di schiavitù, ma si tratta di una schiavitù volontaria: è l’uomo, il ragazzo, che conscio di quello che sta facendo, prova la prima sigaretta o peggio ancora decide di provare a drogarsi con sostanze ancora più dannose.
Molto spesso chi prende tali decisioni lo fa perché non riesce più a sopportare una situazione dolorosa, oppure perché si sente disperato, o deluso dalla sua stessa vita; ma voglio ricordare a chi si trovi in una di queste condizioni che esistono moltissimi altri modi per sfogarsi e ritrovare un senso nella vita, modi che non causano dipendenza e non cagionano la salute, basti pensare allo sport: facendo attività fisica il nostro corpo rilascia endorfine, sostanze che hanno su di noi un effetto rilassante, simile a quello che provocherebbe la morfina: sensazione che ricambia senza dubbio la fatica.
Anche leggere, viaggiare, ascoltare la musica, amare una persona, scrivere ciò che si prova e si vorrebbe urlare al mondo, sono tutti possibili modi per sfogare eventuali sentimenti negativi che angosciano la nostra vita, tutti modi che non possono causare se non una dipendenza a tutti gli effetti positiva e che soprattutto permettono davvero di superare momenti tristi o bui.
La soluzione non è nelle sigarette, nella droga o nell’alcool, che non fanno nient’altro che peggiorare la situazione; una soluzione c’è a tutto e sicuramente essa non è diventare schiavi di qualcosa, perché la schiavitù non renderebbe felice nessuno.