Fallire è doloroso, umiliante, stressante, a volte persino insopportabile. Non riuscire a raggiungere l’obiettivo che ci si era prefissati non significa non poterne raggiungere nessun altro: la vita è piena di opportunità e l’uomo non è un essere perfetto, può compiere scelte sbagliate e non capire neanche lui stesso per cosa è davvero portato, cosa per lui è davvero importante.
Capirlo è il primo passo verso la felicità. E proprio il fallimento può rappresentare quel trampolino verso una vita migliore, un trampolino da cui ognuno di noi ha paura di saltare ma sul quale, allo stesso tempo, non può continuare a crogiolarsi, sospeso nel nulla. Se abbiamo compiuto una scelta sbagliata oppure è fallita una nostra relazione o un’amicizia ci ha delusi, non possiamo continuare a piangerci addosso: occorre andare avanti, usando quel fallimento per divenire più forti di prima, e utilizzandolo come scudo contro il dolore che successivi fallimenti potrebbero recarci.
Non fatevi bloccare da un ostacolo, per quanto grande esso possa essere: Leopardi solo grazie all’ostacolo rappresentato dalla siepe è riuscito ad immergersi nell’infinito, nel vero piacere.
Non lasciate che la vostra forza venga rimpianta, fate in modo che tutti ne siano travolti.