Purtroppo quasi tutti gli uomini hanno un bruttissimo difetto: quello di criticare e giudicare gli altri, senza nemmeno conoscere a fondo se stessi: dov’è finita la lezione socratea del “Conosci te stesso”? Come si può giudicare il prossimo, se non si è nemmeno in grado di giudicare se stessi?
Finisce così che, molto spesso, le critiche che le persone rivolgono agli altri, dovrebbero a più buon diritto rivolgerle gli altri a loro.
Già, anche perché molto spesso chi critica ed offende nemmeno lo fa per cattiveria, ma piuttosto per crearsi una barriera protettiva dalle cattiverie altrui: così quello che sembra essere il più forte, è in realtà il più debole.
I veri forti non sono quelli che usano parole grosse contro gli altri, ma sono quelli che nonostante le ricevano, riescono ad andare avanti più forti di prima.
Il bullismo è un fenomeno di cui si sente molto spesso parlare, e il dato preoccupante è che ora l’età in cui si comincia a “bullizzare” è diminuita di molto: addirittura alle scuole elementari I bambini cominciano a dover sopportare le offese altrui.
Con quanta leggerezza si critica e prende il giro il sovrappeso di una ragazza?
Con quanta cattiveria si può arrivare ad offendere un ragazzo down?
Con quanta stupidità si può prendere in giro un qualsiasi ragazzo per un suo difetto qualunque esso sia?
Si tratta innanzitutto di educazione e di rispetto: nessuno dovrebbe permettersi di mettere bocca sulla condizione altrui, psicologica o fisica che sia, specialmente perchè quasi sempre le critiche vengono da chi, di quella persona, non sa affatto nulla.
Finisce così che quei ragazzi, che magari già per qualche loro difetto si sentono esclusi o si autoescludono dall’ambiente sociale in cui si trovano a vivere, vengano ulteriormente isolati dalle offese che vengono loro rivolte: così vivono come in una bolla, nella quale ormai solo le prese in giro e le critiche riescono a trapassare, mentre le parole consolatrici di padri, madri, sorelle o fratelli, sembrano solo atti di pietà. Una bolla impenetrabile, che può portare il ragazzo o la ragazza che ne è rinchiusa a gesti estremi: pensiamo alle notizie circa il suicidio di ragazze di 13 o 14 anni, causato proprio dalla stupidità dei loro coetanei.
Mi rivolgo a tutte quelle persone, di qualunque età e sesso, che con leggerezza danno della poco di buona ad una ragazza, del ciccione ad un ragazzo, della secchiona senza vita sociale ad un’altra: smettete di fare quello che state facendo e guardatevi dentro: lì troverete senz’altro molte cose da criticare su cui sfogare la vostra rabbia; non potete sapere le vostre parole, dette magari per scherzo, per gioco, per farvi “grossi”, quale effetto potrebbero produrre nella mente di una persona: la potreste condannare a vita.
A tutti quelli che invece sono costretti ogni giorno a sopportare oltraggi: non credete a nemmeno una parola di quello che persone senza cervello vi dicono: so che non è facile, non lo è affatto; è un atto di forza che però dovete fare per voi stessi, per andare avanti, per poter guardare la situazione dall’alto e capire la stupidità di quelle persone; cominciate a cosiderare I vostri difetti non come tali, bensì come caratteristiche della vostra persona che vi distinguono e rendono speciali rispetto a tutti gli altri; amatevi per quello che siete, cambiate solo per voi stessi e non per quello che “loro” vi dicono; se riuscirete a fare ciò, quella bolla di cui parlavo prima, per voi non si creerà mai e anzi, un giorno, in un futuro non troppo lontano, quando magari il liceo finirà, comincerete da capo, e sono sicura che nella vostra nuova esperienza di vita, troverete le persone che davvero meritate!
Molto profondo e molto sincero