I POSTULATI DELLA TEORIA DEI SISTEMI VITALI
Postulato 1 : un sistema è vitale se può sopravvivere in un particolare tipo di ambiente (grazie a continui processi di adattamento, resi possibili da scambi con l’ambiente).
Postulato 2 : il sistema vitale possiede la proprietà dell’isotropia → invarianza di forma in qualsiasi prospettiva venga osservata. Possono tuttavia presentarsi differenziati in ragione delle diverse strutture fisiche, senza negare la propria identità, riconducibile a una categoria unica, con una schematizzazione formata da un’area del decidere ed un’area dell’agire. Per caratterizzare un sistema vitale queste due aree
devono necessariamente interagire e comunicare.
Postulato 3 : il sistema vitale, così come identificato dal postulato 2, è proiettato verso il perseguimento di finalità e il raggiungimento di obiettivi e risulta essere connesso a sovra-sistemi e sub-sistemi da cui e a cui trae e fornisce indirizzi e regole. L’attività svolta da un sistema vitale X di livello L è condizionata dalla necessità di dover soddisfare le esigenze del sovra-sistema di livello L+1; i sub-sistemi inclusi nel sistema X e collocati al livello L-1 qualificano le proprie attività realizzando risultati in linea con esigenze, regole e indirizzi del sistema X stesso. Dunque la comprensione delle caratteristiche e delle dinamiche di un sistema può avvenire solo con riferimento all’osservazione dei sovra-sistemi che su di esso insistono e dei subsistemi
in esso inclusi.
Postulato 4 : un sistema vitale ha la possibilità, sulla base di condizioni di consonanza prima e di processi di risonanza poi, di dissolvere se stesso, inteso come ente autonomo, nel sovra-sistema a cui, in uno specifico periodo temporale, riferisce. Dalla consonanza (struttura ampliata integrata con la struttura ampliata del
sovra-sistema) alla risonanza (sintonia di finalità con il sovra-sistema), mediante progressivi aggiustamenti dello schema organizzativo.
RILETTURA DEI POSTULATI
Primo postulato: l’impresa per essere vitale deve poter sopravvivere in un determinato contesto: l’impresa è infatti un sistema aperto che per sopravvivere ha bisogno di scambiare risorse con l’ambiente esterno (visto come sintesi di sovra-sistemi) e l’organo di governo deve essere in grado di cogliere e poi di adattarsi
le finalità e le aspettative che l’ambiente esterno proietta sull’impresa, così da assicurare la sopravvivenza
di quest’ultima.
Secondo postulato: nonostante le apparenti diversità tra imprese, tutte possono essere ricondotte alla stessa matrice concettuale e tutti sono composte da un organo di governo e da una struttura operativa (isotropia = identità).
Terzo postulato: il grado di vitalità dipende dalla capacità dell’organo di governo di ottenere una risonanza con l’ambiente esterno → l’organo di governo deve monitorare costantemente le aspettative dei sovrasistemi e dei sub-sistemi.
Quarto postulato: i presupposti della risonanza risiedono nella struttura e nella capacità a condividere con altri sistemi l’analisi e l’interpretazione del contesto attraverso la creazione e l’uso di un sistema di valori basati su un linguaggio comune → la consonanza è il presupposto della risonanza → solo cos’ si può
formare un sistema unico con un comune obiettivo.