l’Italia all’inizio della Seconda Guerra Mondiale

Subito l’Italia Aveva dichiarato la non belligeranza perché impreparata ad affrontare una guerra di lunga durata : equipaggiamento scarso e impreparato, insufficienti le materie prime. In particolare sfavorevoli alla guerra erano : il re,l’ala moderata, gli industriali e i vertici militari, ma dopo il crollo della Francia , Mussolini divenne ancora più deciso a non lasciare che l’Italia fosse solo spettatrice del conflitto.
Mussolini convinse anche l’opinione pubblica a partecipare a una guerra che avrebbe, secondo lui, portato ad una vittoria con pochissimo sforzo; da qui nacque la celeberrima frase Qualche migliaio di morti da gettare sul tavolo della pace.

10 giugno 1940  il Duce da Palazzo Venezia annuncia l’entrata in guerra dell’italia, contro le democrazie reazionarie dell’occidente.

Primo fronte italiano: italiano- francese: attacco sferrato sulle Alpi il 21 giugno del 1940, in condizioni di una netta superiorità numerica e contro un avversario praticamente già sconfitto; gli  italiani diedero pessima prova di sé e della loro inefficienza: penetrazione minima in Francia e perdite ingenti.

L’ armistizio con l’Italia il 24 giugno del 1940 prevedeva solo una piccola rettifica di confine e la smilitarizzazione di un territorio francese di 50 km.

Fronte africano contro gli inglesi in Africa settentrionale: settembre, attacco dal territorio libico contro gli inglesi in egitto; ma esso dovette arrestarsi per l’insufficienza di mezzi corazzati. Mussolini rifiuta l’aiuto della Germania convinto che l’Italia dovesse combattere una sua guerra, parallela a quella tedesca. guerra che però L’Italia non era in grado di affrontare.

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