La nostra sensazione di fame ripoduce davvero il bisogno di cibo del nostro corpo?

Il nostro corpo è come una macchina: per funzionare ha bisogno di carburante: le calorie, che nient’altro sono che energia. Ognuno di noi ha una necessità diversa di carburante: questa varia in base a peso, altezza, età, stile di vita, sesso e via dicendo: la quantità necessaria al corpo per affrontare una giornata viene definita “metabolismo basale”, che è appunto il fabbisogno calorico giornaliero necessario al corpo per svolgere le sue funzioni.

Per dimagrire è necessario consumare più calorie di quante ne vengono assunte: occorre quindi mangiare cibi che apportino una quantità di calorie inferiore al metabolismo basale oppure assumerle in quantità maggiore o uguale al metabolismo basale e consumarle attraverso l’attività fisica. È però sempre consigliabile non scendere sotto un livello minimo di calorie (per una donna alta circa 165 cm, che pesa circa 58 kg, le calorie giornaliere assunte dovrebbero essere almeno 1200).

Ma se il nostro corpo, una volta assunta la quantità di calorie necessarie allo svolgimento delle sue funzioni, è perfettamente in grado di funzionare, allora perché abbiamo fame anche dopo l’assunzione di essa?

Il problema è che troppo spesso le persone non ascoltano il proprio corpo, e anche qualora quest’ultimo sia sazio, hanno la voglia di mangiare ancora, e molto spesso queste “voglie” non sono per alimenti sani ma per quello che viene chiamato “cibo spazzatura”, che appaga la voglia, ma nella maggior parte dei casi non solo non sazia, me neanche apporta I nutrienti che sono veramente necessari al corpo. Troppo spesso si mangia per noia e non per fame, e troppo spesso si dimentica quale sia il vero “buon cibo”. Basta fare alcune considerazioni:

prendiamo dei cibi che apportano la stessa quantità di calorie:

  • cioccolatino: una piccola pallina di cioccolato, di soli 13 grammi, che si consuma in pochi secondi e in un sol boccone: esso apporta al nostro corpo ben 75 kcal.
  • Fesa di tacchino: affettato di carne bianca, che apporta al nostro corpo le stesse calorie di un cioccolatino, ma se se ne consumano ben 80 grammi!
  • Minestrone di verdure: per assumere con il minestrone le stesse calorie apportate da un cioccolatino, ce ne vogliono ben 170 grammi!

Ma tra questi alimenti, chi di noi prediligerebbe il secondo e il terzo e non il primo? Le calorie sono le stesse ma non solo cambia la quantità e la qualità del cibo, ma cambia anche la soddisfazione che si ha nel mangiare: dopo aver mangiato un cioccolatino, il nostro corpo non può sentirsi sazio, nè dunque appagato; per mangiare 80 grammi di fesa di tacchino o 170 grammi di minestrone, invece, non solo ci vuole molto più tempo (e più tempo si impiega a mangiare, più aumenta la sensazione di sazietà), ma è ovvio che ci sentiremo più pieni e che il nostro senso di appagamento durerà più a lungo.

Un’altra riflessione importante riguarda il rapporto tra cibo e attività fisica: ma, dopo che abbiamo assunto un cioccolatino, quanta fatica ci vuole per consumarlo? Queste più o meno sono le stime per una ragazza alta 160 cm che pesa circa 58 kg: una ragazza con questi requisiti, per smaltire 75 kcal deve:

  • o correre alla velocità di 9.5 km/h per circa 7/8 minuti;
  • o camminare alla velocità di circa 5 km/h (camminata veloce) per almeno 15 minuti;
  • o giocare a pallavolo per 20 minuti;
  • o andare in bicicletta a 20 km/h per 15 minuti

Insomma, ma ne sarà poi valsa la pena, per pochi secondi di appagamento?

Nella teoria fare questi ragionamenti è facilissimo e appare più che razionale dire “sarebbe stato meglio mangiare qualcosa di più sostanzioso, anche se meno dolce”, ma poi, quando dopo pranzo ci viene offerto un dolce, dire di no è difficilissimo.

Non solo per fare la dieta per dimagrire, ma semplicemente per condurre uno stile di vita sano, occorre tantissima forza di volontà: l’Italia è per eccellenza il Paese della buona cucina, ma anche della cucina sana, la cucina della tradizione, e tutti noi dovremmo rispettare questa tradizione e soprattutto fare attenzione, a partire dalla tavola, alla nostra salute, e ascoltare più spesso quello che non la testa, ma il nostro corpo ci dice! Quando lo stomaco è pieno non dovremmo mangiare oltre, altrimenti il giorno dopo o la settimana o il mese dopo, assumendo la stessa quantità di cibo del mese prima, il nostro stomaco non ci sembrerà più pieno: è una questione di abitudine: più si mangia un giorno, più il giorno dopo si sarà sazi mangiando più del giorno prima; viceversa quando si comincia a fare una dieta, a mangiare di meno e in maniera più sana, inizialmente il nostro corpo chiederà di più, il nostro stomaco brontolerà, ma dopo pochi giorni di “rigore” la sensazione di fame non si farà più sentire e da subito ci sentiremo meglio! (naturalmente se c’è effettivamente la necessità di perdere peso).

1 commento su “La nostra sensazione di fame ripoduce davvero il bisogno di cibo del nostro corpo?”

  1. Noia. ..ansia. …mancanza di qualcosa. ..spesso ci manca qualcosa e andiamo nella credenza a cercare qualcosa che soddisfi le nostre mancanze

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